domenica 18 dicembre 2011

Vindaloo di maiale


Oggi, considerato che vi propongo una ricetta più elaborata del solito, non mi dilungherò particolarmente in preamboli. L’unico aspetto che voglio sottolineare riguarda il riso basmati.

Questo eccezionale prodotto di origini indiane e ormai conosciutissimo in tutto l’occidente, rende necessaria un precauzione in fase di preparazione.
A causa dell'alto quantitativo di amido attaccato ai chicchi sarebbe opportuno lavarlo prima di cucinarlo. Se ha a disposizione un po’ di tempo, immergere il riso in acqua per una mezz'ora. Questo rende i chicchi meno soggetti a rompersi durante la cottura.

Vindaloo di maiale

  • 250 gr lonza di maiale
  • 20 ml olio di arachidi
  • 1 cucchiaino di semi di senape nera
  • 100 ml acqua

Pasta di Vindaloo

  • 1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
  • 1 spicchio aglio tritato
  • 1 peperoncino rosso tritato
  • ½ cucchiaino curcuma macinata
  • ½ cucchiaino di cardamomo macinato
  • 1 chiodo di garofano intero + 6 grani di pepe
  • 1 punta di cucchiaino di cannella macinata
  • 1 punta di cucchiaino di coriandolo macinato
  • 1 punta di cucchiaino di semi di cumino
  • 50 ml succo limone

Riso basmati al forno

  • 80 gr riso
  • 1 noce di burro
  • Olio
  • 150 ml acqua bollente

Riso basmati al forno
Sciogliere il burro unito all’olio in una teglia antiaderente di piccole dimensioni, a fuoco lento su un fornello. A piacimento si può soffriggervi un po’ di cipolla.

Quando il burro è ben caldo aggiungere il riso e mischiare per 2 minuti. Una volta tostato il riso, aggiungere acqua bollente. Mettere un pizzico di sale e infornare a 180 gradi. Ogni 5 minuti controllare la cottura del riso e se necessario aggiungere acqua. In circa 15 minuti il riso sarà pronto.

Pasta di Vindaloo

Una volta infornato il riso. preparare la pasta di vandaloo tritando in un mixer lo zenzero, l’aglio, i peperoncini, la curcuma, il cardamomo, i chiodi di garofano, il pepe, la cannella, il coriandolo, il cumino e il succo di limone in modo da ottenere una pasta omogenea.

Eliminare grasso e tendini della carne e tagliare a dadini.

Scaldare l’olio in una padella antiaderente. Rosolare la carne a fiamma media. Evitare di cuocere troppo la carne in modo tale che resti tenera.

Unire la pasta aromatica e senape. Lasciare insaporire 2 minuti. Aggiungere l’acqua e portare a ebollizione. Abbassare il fuoco e lasciare sobbollire fino a che non si restringe il sugo.

La pasta di vandaloo può essere preparata in anticipo e conservata in frigo anche in proporzioni più abbondanti delle descritte.

Intupperare possibilmente in due contenitori distinti. Il riso basmati, il giorno seguente, sarà gradevole anche freddo.

Buon pranzo e buon lavoro.

domenica 11 dicembre 2011

Insalata di radicchio, mele granny, noci formaggio camembert e vinaigrette



Buona domenica. Oggi vi propongo una insalata invernale con prodotti di stagione. La mela, le noci e il radicchio, già utilizzato in un altro tupper il mese passato.

Aggiungeremo qualche cubetto di formaggio e una vinaigrette particolare con senape, miele e balsamico. Credo meriti la pena una breve digressione sulla senape. Prodotto a mio modo di vedere davvero gustoso che trova spazio in numerose ricette e preparazioni dell’Italia settentrionale. Meritano particolare menzione mostarda Mantovana e quella Cremonese. A questo proposito bisogna fare una precisazione linguistica. In Italia con il termine mostarda si intende una preparazione piccante a base di frutta candita immersa in sciroppo di zucchero aromatizzato con senape.
In Inghilterra invece si indica con il nome mostarda, mustard,  sia la pianta di senape che le diverse salse con essa si preparate.
 
Devo confessare che la ricetta di oggi non è farina del mio sacco. E stata suggerita da mio fratello Giovvanni che può annoverare alcune stagioni di esperienza come cuoco in buoni ristoranti. Io sinceramente non ero mai andato molto oltre all’hot dog con la senape e devo confessare che credo ancora fermamente che questo sia il “matrimonio perfetto”. Altri piatti interessanti che proporremo più avanti sono involtini di pollo con lardo di colonnata e senape.

Un elemento è fondamentale per la buona riuscita del tupper: preparare la vinaigrette a parte e aggiungerla all’insalata solo al momento di consumarla.

Ricetta Insalata di radicchio, mele granny, noci formaggio camembert e vinaigrette

  • radicchio rosso di Chioggia (1 unità)
  • mela granny smith (1 unità)
  • formaggio camembert (125 gr)
  • noci (10 unità)
  • senape (1 cucchiaino)
  • miele (1 cucchiaino)
  • aceto balsamico di Modena (1 cucchiaino)
  • olio oliva (4 cucchiai)
  • pepe
  • sale

Lavare e asciugare bene il radicchio foglia per foglia. Tagliare a strisce de 5mm.
Tagliare a strisce di 3mm per il lungo la mela senza eliminare la buccia.
Rendere a dadi 1,5 cm il formaggio.

Mettere il tutto in un tupper con le noci.

A parte in un vasetto emulsionare olio, miele, senape, aceto balsamico. Aggiungere sale e pepe a piacimento all’emulsione.

Prima di consumare aggiungere la vinaigrette all’insalata.

Buona pranzo e buon lavoro.

domenica 4 dicembre 2011

Totani al forno




Oggi vi propongo, per la prima volta su questo blog, un piatto di pesce. Totani al forno.

Perché i totani e non i calamari? Mantenendo fede alle prerogative di questo blog per ragioni di prezzo. Rispetto al suo più nobile parente, il totano, pur mantenendo ottime qualità organolettiche ha prezzi più contenuti in pescheria. Nei momenti in cui questo cefalopode abbonda sul mercato, sono riuscito a comprarne 2 kg per 5 € da Alex e Raf a Ravenna (fresco di giornata).

Ma come distinguere il calamaro dal totano e pagarlo il giusto prezzo?
Innanzitutto, il totano possiede tentacoli più sottili rispetto al calamaro, anche se di lunghezza simile. L’altro differenza consiste nelle alette. Quelle del calamaro seguono sinuose il corpo, mentre quelle del totano sono due triangoli larghi e tozzi, posti alla fine della sacca.

Un consiglio. I cefalopodi in generale sono un alimento che non soffre il congelamento. Compratene 2 kg a 5 € (se potete) e consumateli con calma.

Ricetta Totani al forno

  • 300 gr totani freschi
  • 1 cucchiaio di zenzero fresco grattato
  • 50 gr pane grattato
  • 50 grammi di conserva di pomodoro
  • Prezzemolo

Accendere il forno a 180 gradi.

Pulire e lavare i totani. Privarli di interiora, becco e tentacoli. Durante il procedimento si divideranno tentacoli e corpi dei cefalopodi.

Tagliare a pezzi di circa 2 centimetri metà dei tentacoli. Aggiungere il pane grattato in modo da creare un composto. Condire con lo zenzero fresco tritato, pepe, sale e due cucchiai di olio di oliva.

Riempire i corpi dei totani con il preparato. Chiudere la estremità aperta del totano con uno stecchino. Nello stesso stecchino fermare un ciuffo di tentacoli in modo da ricreare la forma originaria del totano.

Disporre i totani in una teglia con carta antiaderente con un filo d’olio. Spennellare i totani con un cucchiaino di conserva sul dorso. Infornare a 180 gradi senza coperchio. Dopo 15 minuti il tupper è pronto.

Buona pranzo e buon lavoro.

domenica 27 novembre 2011

Tortilla de patatas



Oggi vi propongo la “tortilla de patatas”. Ricetta all’apparenza semplice, come tutti i piatti- marchio di un paese, è in realtà soggetta a numerosi dettagli che possono  modificarne significativamente il risultato.

Innanzitutto bisogna stabilire che grado di cottura si vuole dare alla tortilla. Il gradiente di cottura può variare tra due estremi, denominati in gergo, pincho e con moco.
Il pincho de tortilla è il punto di cottura tipico dei tapas bar. Proprio dal servizio alla barra con stuzzicadenti (pincho) prende il suo nome. Generalmente viene servita sola o con una sottile fetta di pane, a Barcellona sempre pane con tumacat (pomodoro in catalano).
L’altro estremo, a livello di consistenza, può essere definito attraverso una espressione gergale molto azzeccata; la tortilla con “moco”. Il significato letterale è tortilla con candela, muco. Fa riferimento a quella leggera poltiglia di uovo semi cotto che letteralmente cola dal centro della tortilla poco cotta quando la si taglia. Personalmente preferisco la tortilla “poco fatta” o con “moco”.

Altri elementi che variano di casa in casa, ovviamente ogni spagnolo afferma che quella materna è perfetta e standard, sono lo spessore della tortilla, l’inclusione o meno di pepe, la quantità di cipolla e il tipo di taglio della patata.

La “mia tortilla de patatas”, che come straniero non posso che definire pessima imitazione di una qualunque “made in spain”, è una tortilla poco fatta, alta circa 3 cm senza pepe e con patate tagliate a rondelle.

La qualità degli ingredienti sarà fondamentale per la riuscita del piatto. Generalmente prediligo patate bianche e cipolla di Girona. Questo tipo di cipolla è leggermente rosata, possiede un ottimo profumo e gusto delicato.

Ricetta tortilla de patatas (1/2 persone)

•          1 cipolla
•          4 patate di medie dimensioni
•          5 uova
•          300 ml di olio di oliva

Mettere in una padella antiaderente a fuoco medio l’olio di oliva. Fondamentale per la riuscita del piatto è la relazione quantità ingredienti e diametro padella. In questo caso ho utilizzato un padella da 23 cm.

Eliminare l’esterno della cipolla e tagliarla a rondelle de circa 5 millimetri. Mettere nell’olio caldo e abbassare la fiamma al minimo.

Una volta pelate e tagliate le patate probabilmente la cipolla avrà soffritto a sufficienza in padella. Il punto di cottura della cipolla si distingue per consistenza, molle, e per colore, trasparente. Togliere la cipolla con una ramina.

Gettare le patate un poco alla volta in padella a fiamma media. Aspettare qualche minuto che friggano a buon ritmo, mettere il fornello al minimo e coprire. Muovere ti tanto in tanto e mescolare le patate. In quindici minuti circa le patate saranno morbide. Scoperchiare accelerare e leggermente la fiamma. Dopo un minuto spegnere il fuoco e mettere le patate in un colino. Salare e lasciare riposare affinché perdano l’olio in eccesso.

In un recipiente a parte sbattere le uova, incorporare patate e cipolla. Mettere il preparato in una padella oliata mantenuta a fuoco basso. Muovere leggermente la padella in modo da non attaccare la tortilla. Dopo qualche minuto, solo l’esperienza vi farà azzeccare il momento esatto, girare la tortilla utilizzando il coperchio o un piatto. Attenzione il momento è delicato. Potete documentarvi sulla tecnica.  http://www.youtube.com/watch?v=TR-oqqkKi4U

Dopo qualche minuto la tortilla de patatas è pronta.

Buona pranzo e buon lavoro.

domenica 20 novembre 2011

Radicchio e bruciatini


Tornato brevemente in “romagna suol natio dolce paese”, oggi, non posso che proporvi una ricetta classica della tradizione di casa. Radicchio e bruciatini, anche detto “radéch cun i brusadé” .

Le ragioni di questa scelta sono varie. In primo luogo, il cambio dal clima della Catalunya centrale alla bassa padana ha colpito notevolmente le mie capacità di resistenza fisica. Ho senza dubbio bisogno di una buona integratore calorico, come la pancetta, per mantenere il mio corpo a una temperatura decente. Un secondo aspetto determinante è la stagionalità. Da ora sino a gennaio è il momento migliore per consumare il radicchio rosso Trevigiano IGP.(http://www.radicchioditreviso.it/cms/)
Questo fantastico ortaggio, caratterizzato dalle sue foglie color rosso intenso con coste bianche, grazie alle prime gelate invernali acquisisce un sapore agro-dolce e una croccantezza unici. Infine, credo molto interessante poter adattare questa così gustosa ricetta, a una preparazione tanto inusuale come quella in un posto di lavoro.

Senza dubbio, per esperienza personale, posso dirvi che è meglio dotarsi di un tupper in vetro. Non so se sapevate che la plastica ad alte temperature fonde!

Ricetta radicchio e bruciatini

•          radicchio fresco Trevigiano IGP (1 unità)
•          pancetta o guanciale  stagionati (3 fettine)
•          aceto (10 ml)

Lavare e tagliare a pezzetti non troppo grandi il radicchio. Mettere in tupper capiente.

Tagliare a cubetti di 1cm la pancetta stagionata. Come direbbe l’ex-ministro Brunetta, “se volte essere un po’ ricchi” potete cambiare la pancetta con un “culetto” di guanciale. (http://www.youtube.com/watch?v=Qnsox6I6J5k)

Mettere in un tupper in ceramica la pancetta tagliata. Aggiunge aceto, 3 cucchiai di olio e sale. La preparazione del piatto di oggi è già finita. Non occupa più di cinque minuti.

Il giorno seguente al lavoro non dovrete fare altro che mettere nel microonde il tupper con la pancetta condita a massima potenza per due minuti, togliere la pancetta bollente  e versare sui radicchi.

Scusate il ritardo nel post.

Buona pranzo e buon lavoro.

domenica 13 novembre 2011

Pollo al latte e carciofi




Questo è il mio primo post su questa pagina. Sensazione strana un po’ come il primo allenamento in una nuova squadra di calcio.
Ho molte aspettative da questo progetto. Spero di divertirmi molto e anche divertire.  Spero che serva, a voi come me, da anti-stress domenicale per affrontare con serenità una nuova settimana di lavoro.  
È sempre stato un gran piacere mettermi in cucina la domenica di primo pomeriggio, magari solo, con un leggero jazz di sottofondo e cucinare.
Credo che la cucina, in questo mondo di lavori super specializzati, strade super veloci, realtà virtuali sia uno dei luoghi dove si può ritrovare il senso del compimento. Pensare una cosa dal suo inizio, plasmarla con le proprie mani e consumarla è sempre un piacere pieno.

Il tupper di oggi è “pollo al latte e carciofi”. Ricetta facile, veloce e buona. Sinceramente non conosco le origini di questo piatto, ne la provenienza regionale. Posso solo raccontarvi che è uno dei piatti che “il mio babbo” preparava per i miei pranzi di bambino e, come tutte le cose conosciute in tenera età, mi ha lasciato un ricordo dolce che fa apprezzare il piatto forse al di là del mero sapore.

Prima di iniziare con la descrizione è bene tener presente che, una buona norma per mangiare bene tupper è disporre di più contenitori, o di contenitori con divisori, in modo tale da non mischiare indebitamente i cibi formando la classica pappona tanto amata da bambini.

Ricetta Pollo al latte e carciofi 
  •    Petto di pollo a fettine (1 unità)  
  •   Latte congelato (100 ml) 
  •  Carciofi (2 unità)
  • Aglio (1 spicchio)
  • Pepe nero
  • Noce di burro
  • Olio di oliva
  • Farina 00
Per prima cosa mettere su fuoco una padella antiaderente con un filo d’olio e uno spicchio di aglio in camicia. Lavare bene i carciofi. Togliere le foglie più esterne, le punte e pulite  leggermente il gambo con il coltello. Tagliare i carciofi in almeno otto parti ognuno. Quando l’olio è ben caldo mettere i carciofi in padella a fuoco rapido e muovere di tanto in tanto. Salare leggermente.

Prendere le fettine di pollo e infarinare entrambi i lati facendo una leggera pressione sulla carne. In questo modo a fine cottura si creerà una fantastica crema per la scarpetta. Abitualmente compro un pollo intero al supermercato e non petti o fettine di petto. Infatti comprare un petto di pollo a fettine al supermercato costa mediamente quanto comprare una pollo intero. Con un lavoro di pochi minuti si può dividere il petto dalla carcassa, togliere la pelle e tagliare a fettine le due sezioni restanti. In più rimarranno, praticamente gratis, le cosce, le ali e la schiena da utilizzare in altre ricette.

A questo punto i carciofi saranno ben soffritti. Togliere l’aglio. Aggiungere un tazzina d’acqua per completare la cottura.

Mettere in un’altra  padella antiaderente la noce di burro e un filo d’olio d’oliva. Mantenere a fuoco vivo. Aspettare che sia ben calda e adagiare una a una le fettine di pollo infarinate. Dorare bene, girare e salare entrambi i lati.

Tagliare il latte congelato, aggiungerlo in padella. Si può utilizzare anche latte normale, tuttavia quello congelato risulta più cremoso una volta cotto. Aspettare che il latte si rapprenda fino alla consistenza di una crema pasticcera e spegnere il pollo.

Quando la temperatura sarà diminuita “intupperare”.

Buona pranzo e buon lavoro.